Deflazione- Incubo alle porte

Prima di iniziare l’articolo vi metterei in evidenza alcune informazioni e numeri riguardanti gli ultimi 2-3 anni.

-Entrate tributarie: nei primi 10 mesi dell'anno si sono attestate a 307,859 miliardi di euro, in calo di circa 1,4 miliardi rispetto ai 309,301 miliardi di euro dello stesso periodo del 2012. A ottobre sono state pari a 29,266 miliardi di euro, in lieve ribasso rispetto ai 29,601 miliardi dello stesso mese del 2012.

-Consumi: nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori). Cio' equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto "Spesa famiglie") di circa 56 miliardi di euro; il biennio 2012-2013 e' stato per i consumi "senza dubbio il peggiore, sono tornati indietro ai livelli del dopoguerra" (fonte: Codacons); crolla spesa per consumi: -7% dal 2008. Cali maggiori per abiti, mobili e alimentari;

-Benzina: da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) e' sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera);

-Gettito Iva: nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l'andamento negativo dell'IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (-4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico;

-Inflazione. Nel 2013 in Italia il tasso d'inflazione medio annuo è stato pari all'1,2%, in decisa diminuzione rispetto al 3% del 2012. Si tratta del dato più basso dal 2009.

- Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;

- Vendite al dettaglio: in calo a giugno 2013 -3% su base annua, -0,2%. Nel trimestre aprile-giugno 2013 l'indice è calato -0,3%. Adesso possiamo iniziare a capire cosa significa Deflazione. A Gennaio 2014 la crescita dei prezzi in Italia è stata 0,1 %. Ci siamo quasi, perché se scorporiamo l’energia siamo già in negativo.

La decrescita dei prezzi può sembrare una cosa ottima, perché spenderemo meno fra 3 mesi,ma purtroppo non è così. Rimandare un acquisto di beni o servizi comporta solo la diminuzione della produzione, delle scorte e quindi dell’impiego.
Il paese e l’Europa non può permettersi la deflazione, rischia infatti un decennio stile Giappone anni 90. L’Europa e tutti i filo austerity devono iniziare a capire che se si continua così a pensare al debito, ai controlli ai deficit /pil come Santo Gral a cui appoggiarsi per uscire dalla crisi stanno conducendo il paziente verso un coma profondo. Draghi da mesi parla di azioni non convenzionali per uscire dalla crisi.
Tassi negativi, QE stile americano, Eurobond. Vediamoli insieme.

--TASSI NEGATIVI: o comunque pari allo zero. Potrebbero essere una boccata d’ossigeno per le banche la dove fossero vincolati a prestare il denaro e concedere credito, altrimenti la questione di maggiore spesa verrebbe offuscata . Penso che sia la più probabile e la prossima mossa da qui a 3 mesi.
--QE: comprare titoli di Stato da parte dell’Europa è difficile. La Germania non vuole che Spagna e Italia possano accedere all’alimentazione del proprio debito con aiuti cosi palesi. Si potrebbe ipotizzare uno stile di QE verso i bond di alcuni istituti privati per far si che ci sia un ricircolo di soldi. Opzione possibile ,ma non a breve ovvio che se dopo Spagna e Irlanda anche Italia e Francia avessero inflazione negativa , le cartucce a disposizione sarebbero ormai queste.
--EUROBOND: oggi sarebbe l’azione migliore. Una vera unione monetaria e politica. Possibilità di spesa per paese del Sud Europa che darebbero slancio a investimenti per mld di euro dato che i tassi pagati sul debito per ‘Italia si ridurrebbero di almeno 20 mld anno. Ma questa opzione è la più improbabile a meno che a Maggio dopo le elezioni i partiti ANTI EUROPA non prendano il 20 %.
La Deflazione è un cancro. Arriva piano , distrugge i risparmi e mette in crisi i debitori. Se la si lascia proliferare diventa un’ossessione e dopo si rischia la catastrofe. Che in Europa si diano una mossa !