Deflazione : la storia continua

Draghi annuncia che il tasso BCE scenderà a 0, 25 %. Subito dopo nella conferenza stampa cerca di stemperare gli animi degli analisti che hanno subito capito la mossa a sorpresa della Banca Centrale, ossia combattere contro i tre temi che portano nubi grigie all'orizzonte: Deflazione, cambio Euro /$ e mancato credito alle imprese.

Partiamo dal primo 1) Deflazione: I prezzi in Europa non salgono e questo sintomo da il segnale che i consumi scendono e velocemente, anzi se pensiamo che in Italia con un aumento IVa del 1% i prezzi sono scesi dello 0,3 % vuol dire che soldi in tasca sono sempre meno. Disoccupazione al 10 % in crescita nell'ultimo trimestre danno vita alla paura deflazionistica stile giapponese. 10 anni a tassi all'0,00% per far si che i soldi andassero in circolo e non depositati in banca o nei Bond. Prezzi in caduta libera e produzioni industriali in calo. Draghi ieri diceva che non siamo al minimo, e forse è vero dato che la situazione non cambierà nei prossimi 2 o 3 anni e tassi a zero con overnight negativi potrebbero diventare realtà nel 2014. I tassi rimarranno bassi per anni e questo spegne ogni entusiasmo su ch pensa alla ripresa. Si forse i PIL europei non saranno negativi nel 2014, ma crescite del 0,2 o 0,3 % dopo aver perso come l'Italia 10 % di Pil in 5 anni, beh c'è poco da essere felici.

2)Cambio Euro /$: la guerra di Valute fa paura. Giappone e USA senza chieder permesso a nessuno hanno svalutato le monete con emissioni di moneta sonante. L'EU non può stampare e quindi gioca con i tassi, sperando che i fondi inizino a comprare anche dollari dato che gli euro rendono quasi niente. Questa guerra non si può dichiarare. Inizierebbe quella tra ricchi : Giappone, USa, EU e quella tra poveri dei mercati emergenti che in Agosto ha dato la prima scossa con Rupia, pesos e Rublo svalutati del 30 %!!!

 3)Mancato credito alle imprese: Le banche non concedono credito e si sa, ma adesso devono iniziare a dare soldi per fare impresa. Draghi è la terza volta che lancia il messaggio che vuole mettere i tassi negativi per far si che depositare i soldi in BCE diventi un costo. Ad oggi ,pero le banche sembra che preferiscano perdere soldi piuttosto che rischiarli. Cosi facendo però l'economia non parte. I consumi crollano i prezzi anche. Potenzialmente l'Europa è messa meglio di Usa e Japan come bilancia commerciale e debiti,ma non ha idee e politiche comunitarie capaci di dare quella forza per uscire dal pantano. il PIl usa viaggia a + 2,8% quello Giapponese a +2 % , quello europeo a + 1,1 %. Oltre ad i tassi servono fiscalità comunitarie, leggi e brevetti per tutelare i produttori, investimenti per Porti e Alta velocità europea, razionalizzare gli aeroporti maggiori e creare rete per quello che riguarda : difesa, economia, tasse, e ricerca e istruzione. Altrimenti altro che crescita.

 LA DEFLAZIONE CONTINUA

1 commento:

  1. Di questo passo non so dove andremo a finire.. riuscire a districarsi tra i giochi di potere e gli interessi dei tanti (troppi!) attori coinvolti in questa crisi economica é difficile, riuscire a mantenere una visione chiara ancora di più. Bel post che spiega, in maniera lineare, concetti che troppo spesso vengono ignorati o impasticciati.

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