Favola dell' IMU ed IVA

 
"I soldi per rimandare l'aumento dell'Iva non ci sono."
"Abbiamo trovato i soldi per togliere l'Imu sulla prima casa."
"Impossibile evitare aumento dell'IVA"
"Rimandiamo a Dicembre la prima rata dell'Imu"
"Rimandiamo a Ottobre l'aumento dell'IVa"

Parole, parole , parole....come cantava la grande Mina, in questo periodo ministri, politici e finti economisti si lasciano andare ogni giorno a discussioni e dichiarazioni su i due temi più caldi dell'estate italiana: Imu ed IVa.
Per  l'Imu c'era stata una promessa elettorale di PDL e PD , abolizioni totale o parziale , è da modificare, ma il costo di 4 mld per la prima casa ha fermato ogni bollente spirito di vendicatore nei confronti del vampiro Monti.
Togliere l'Imu sulla prima casa se vogliamo concentrarsi su questo problema ( ritengo che non è fondamentale in quanto 400 euro a famiglia la dove si risolvessero problemi sul lavoro , sulla tassazione, sui ticket sanitari , potrebbero anche essere accettati dai cittadini) , si capisce che è di stampo propagandistico o meglio cosi come è oggi si tratta solo di una tassa non strutturata. Pagare una tassa sulla prima casa, con valori catastali a caso, senza riflettere su mq, persone che l'abitano, zona d'appartenenza, età dell'immobile, classe energetica, reddito dell'inquilino, senza tutti questi parametri si parla di costi estremamente sbilanciati verso i meno abbienti.
Rimandare l'Imu è una magia per far pagare senza spiegare il trucco, e dire che non si potevano evitare tagli per 4 mld, mentre abbiamo visto in altri post che è possibile o recuperare 7/9 mld o destinare l'Imu a condomini e comuni per rilanciare economia, lavoro e risparmio energetico.
Capitolo Iva. L'aumento è un suicidio guidato dell'economia italiana. Parliamo di numeri :
·        Minor gettito Iva 2012 per meno acquisti : 5 mld
·        Potere d'acquisto italiani -2,3 %
·        Vendite al dettaglio : -6%
·        Italiani disoccupati che non possono fare il 730 in azienda ma da persone fisiche e quindi avranno il rimborso nel 2015 : 400.00!
·        Ogni esercizio commerciale che apre , 3 chiudono
·        Primi 3 mesi dell'anno -20 % nascite rispetto 2012

Numeri a caso, non per forza legati tra loro ,ma per dare una fotografia generale dell'unico comun denominatore : i consumi.
Aumentare una tassa sui consumi vuol solo dire farli crollare a meno che lavoro e minori tasse dirette vadano a bilanciare l'esborso.
Senza lavoro e senza servizi, azzannati dal fisco , un welfare al cola brodo e voli pirandici per rimandare  situazioni di sbandamento  economico , creano solo maggiore stress ed incertezza e soprattutto non risolvono i problemi strutturali del paese.

Alessi : quando azienda e società possono creare un mondo migliore

Il marchio Alessi gode, nonostante la crisi, di una discreta salute, l'anno scorso ha fatturato 85 milioni, ma ora, dopo qualche mese di super lavoro e straordinari, le commesse scarseggiano. E' la faccia più nota della crisi che qui, in quello che fino a metà degli anni Novanta era il fiorente distretto dei casalinghi e delle caffettiere, fa sentire i suoi effetti più drammatici. "L'azienda tutto sommato sta bene - spiega la figlia di Alessi, Nicoletta - e non volevamo fare ricorso alla cassa integrazione anche se adesso abbiamo un esubero di ore". E così nei prossimi mesi la Alessi pagherà i suoi dipendenti per pulire le aiuole, tinteggiare le scuole, assistere i bambini, gli anziani e i disabili, ciascuno secondo le proprie competenze. E per costruire, in uno spazio all'interno della fabbrica, un laboratorio artigianale per i ragazzi disabili per il quale non c'era più spazio " ( www.republica.it)

In un clima di pessimismo cosmico in cui ogni giorno :
·        La dove apre un esercizio commerciale ne chiudono 3
·        Disoccupazione al 12,5 %  ( giovanile 34%)
·        Debiti in arretrato per le imprese  a 400 mld
·        Aumento IVA
·        Tasse medie al 44 %
·        Rincari di Luce, gas, autostrade, ticket sanitari

Girando e rigirando qualche imprenditore illuminato esiste.
Alessi azienda riconosciuta a livello mondiale che espone al MOMA di New York ed è un classico del made in Italy, patisce le pene della crisi, ma ha capito che piangere e chiedere aiuti ad uno Stato che l'ha abbandonata è inutile.
Nasce così l'idea di aiutare una città , gli studenti, gli anziani , a costi veramente bassi. Si potrebbe pensare in comune con le autorità e le associazioni la possibilità di collaborare con gli impiegati e operai in cassa integrazione per operare nelle aree che hanno maggiormente bisogno. Risolvere quei problemi che per mancanza di soldi i comuni non riescono ad effettuare e che comunque potrebbero fari vivere meglio i cittadini stessi.  A queste opere di volontariato per aiutare le famiglie dei lavoratori , poichè percepiscono solo il 60% degli stipendi so potrebbe magari ipotizzare una cifra simbolica al giorno ( 20 euro ) o meglio ancora un accesso scontato alle attività del comune e del circondario ( Piscine, estate ragazzi, cinema, teatri, negozi, buoni spesa)per incrementare i consumi ,ma soprattutto concedere ancora la gioia di sorriso alle persone  o il piacere di godersi una bella giornata in maniera spensierata.
In un periodo in cui sembra che l'odio ed il pessimismo dovuto alla crisi stanno mettendo tutti contro tutti, lo Stato ha difficoltà a ricucire quel sentiment di fiducia verso i propri cittadini e le famiglie subiscono grosse perdite economiche e di autostima dovute alla mancanza di lavoro, queste soluzioni possono essere la svolta per una vita comune MIGLIORE.

Abeconomics: lo shock Giapponese e la dormiente Italia.

Shinzo Abe da quando è diventato premier in Giappone, ha deciso che gli ultimi 20 anni di sonno potevano terminare e come sveglia non ha usato il canto degli uccellini,ma musica metal.
Da 9 mesi a questa parte la teoria chiamata ABEconomics ha portato parzialmente i suoi frutti, in quanto l'indice NIKKEI ha superformato con un bel + 70% in 6 mesi e svalutando lo yen del 30%. In questi ultimi giorni però dopo un calo complessivo del 17 % e i primi rumors di cedimenti la sua teoria è tornata sul banco degli imputati.
Il Giappone e l'Italia hanno molti punti in comune:
·        Debito pubblico elevato ( Italia 123 % del PIl , Giappone 250% del PIL), gran parte in mano ai propri cittadini ( Japan il 90 % , Italia il 54 %)
·        Industria manifatturiera molto forte
·        Età media elevata e maggior numero di anziani nel mondo
·        Storia tecnologia ed innovativa di primo livello
Da questi punti si deduce come Abe , abbia deciso che il tempo di chiudersi in se stesso e di continuare ad essere autosufficiente fosse finito, la crescita, l'inflazione e l'apertura ai mercati e debiti esteri doveva ripartire per forza attraverso la leva più veloce ossia stampare moneta e svalutarla.
Ricetta completamente diversa da quella intrapresa dall'Europa e poi nello specifico per quel che può fare dall'ITALIa.
La nostra recessione oltre che per una questione di debiti sovrani difficili da sostenere è causata da un'austerità che per calcoli sbagliati ( si pensava che 1 punto percentuale di tasse in più producesse 0,5 di PIL in meno invece ha fatto un -2% ...vero FMI?) ha dato vita ad un avvitarsi dell'economia e del credito per i cittadini ed imprese.
L'agenda di Abe  è simile al mangiafuoco che da spettacolo con vicino una tanica di benzina , in quanto con un debito tale, se l'inflazione dovesse volare al 2% come auspicato i bond essendo ad un tasso nominale del 0,5 % avrebbero 2 scelte:
  •  Aumentare i tassi ,portando il Giappone al suicidio.
  • Incrementare la loro vendita in quanto non più remunerativi per comprare immobili, azioni , beni durevoli e quindi dare slancio al PIL.
Da queste riflessioni è pero utile  comunque concentrarsi su alcuni punti dell'agenda per prendere spunti interessanti. (Fonte Sole 24 ore di Stefano Carrer - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/xwn7T))

1.       Aumentare entro il 2018 al 70% dall'attuale 19%, la percentuale del commercio estero giapponese che ricade nell'ambito di Free Trade Agreements (accordi di libero scambio).
2.       Tagli prospettati alla corporate tax, in particolare in relazione agli investimenti di capitale e alle spese per ricerca e sviluppo.
3.       Istituzione di zone economiche speciali dove la deregulation sarà più intensa, anche al fine di aumentare gli investimenti diretti stranieri a 35mila miliardi di yen entro il 2020 dall'attuale stock di 17.800 miliardi di yen
4.       Riforma del settore agricolo con la promozione dell'ingresso di nuove imprese, dell'export di prodotti alimentari made in Japan e del consolidamento in più ampi lotti delle piccole aziende: l'obiettivo è un aumento delle imprese (non nuclei familiari) operanti nel settore agricolo ad almeno 50mila entro il 2020, quattro volte il numero attuale
5.       Promozione del lavoro femminile e della crescita professionale delle donne, principalmente attraverso misure di supporto a un bilanciamento tra vita familiare e impegni occupazionali.
6.        Incentivazione allo spostamento di lavoratori da settori maturi a comparti in crescita. ( aggiungo fotovoltaico , energie alternative, mobilità alternativa, turismo in Sicilia, Sardegna, Puglia, scuola, servizi per anziani, volontariato, servizi di pubblica sicurezza, sport, biotecnologie)

Questi sono alcuni punti ,ma danno un 'idea  di come l'Italia pur legata con una corda all'Europa può e deve fare qualcosa per rilanciare lo sviluppo senza azzardare movimenti di bond, lavorare sull'inflazione e svalutare moneta. Dormire non serve a niente, bisogna dare vita ad idee che puntino al futuro, se invece ci concentriamo ancora su aziende siderugiche ( ILVA), immobiliare, ecc, ogni sforzo non porterà mai alla crescita.