Disoccupazione: Profondo Rosso

I mesi passano , i dati scendono.


Record del tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che nel mese di luglio è salito al 35,3%, in aumento di 1,3 punti percentuali su giugno e di 7,4 punti su base annua. Lo rileva l'Istat (dati  destagionalizzati e provvisorie). Il ritmo di crescita annuo della disoccupazione giovanile è triplo rispetto a quello complessivo. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 618 mila.

Nel secondo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale  al 33,9%, dal 27,4% del secondo trimestre 2011. Lo rileva sempre l'Istat (dati grezzi). È il tasso più alto, in base a confronti tendenziali, dal secondo trimestre del 1993, inizio delle serie storiche.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) sempre per il secondo trimestre 2012 tocca un picco del 48% per le ragazze del Mezzogiorno.  Il ritmo di crescita annuo della disoccupazione giovanile è triplo rispetto a quello complessivo. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 618 mila.

Sembra questa la più facile battuta per un paese che non cresce da 20 anni e negli ultimi 5 ha conosciuto la vera crisi.

A differenza di altri paese come Uk o Spagna dove la crisi finanziari a l’ha fatta da padrone, qui a parte alcune banche che hanno subito perdite, il vero disastro è l’occupazione.  Ogni mese si perdono posti di lavoro e aumenta quello flessibile soprattutto tra i giovani.

Manca ormai da anni una vera rivoluzione industriale capace di andare incontro ai cambiamenti di mercato. Abbiamo abbandonato la ricerca , regalando anni di brevetti ai paesi Orientali esportando le nostre industrie. Gli imprenditori di terza generazione si sono persi bruciando anni di storia ed impresa , cercando soldi facili nella finanza, non innovando ed inventando prodotti che sapessero far  breccia nei consumatori. Gente come gli Agnelli, Benetton, De Benedetti, Barilla, Cecchi Gori, Amato, Moratti, ecc ecc hanno goduto dei frutti senza creare mai un euro di valore.

Oggi poi la situazione è ancora più grigia ILVA , ALCOA, INDESIT, ecc tutte aziende chiuse. 4000 Posti di lavoro in meno perché la dinamica del soldo , dell’incapacità di manager con master che guadagnano 300 volte un operaio non sanno gestire i cambiamenti e la competizione.

La rivoluzione nel mondo del lavoro si doveva fare 20 anni fa. Puntare su punti di forza di alcune situazione e non sui deboli ( acciaierie in Sardegna e inquinamento a Taranto) , impostare una campagna energetica per dipendere meno dall’estero ( obbiettivo sarebbe stato 20 % da energie alternative) .

Nuove riforme del lavoro, retributive e pensionistiche. Destinare il 4 % del Pil in ricerca per il futuro della : medicina, energia, trasporti, aeronautica , metallurgia.

Oggi abbiamo una generazione perduta, gente di 30 – 40 anni che vivrà in situazione di precarietà e nessuno restituirà soldi, tempo e carriera a queste persone.

Sarà mai possibile che mafia, stato , sindacati e politica riescano a distruggere tutto ?

I Cambiamenti devono partire da situazioni drastiche, ormai abbiamo toccato il fondo adesso serve dare una scossa, noi lavoratori votando solo chi è capace di amministrare e gli imprenditori , che recuperino il coraggio e sappiano chiedere al governo i giusti mezzi ( meno tasse, infrastrutture, agevolazioni)

Fiat Settimana corta da Settembre?

Giornali tedeschi riportano questa notizia che influirà sull’autunno di Opel, marchio che doveva essere nell’orbita Fiat nel 2008 e che ora soffre la crisi dell’auto europea.
Opel in crisi, settimana corta in due stabilimenti tedeschi.L'orario ridotto scatterà da settembre e riguarderà 3500 operai e 3300 impiegati, la cui retribuzione calerà di circa il 6 % rispetto al salario netto. "Ma così garantiamo il posto di lavoro".
L’idea di ridurre la settimana e quindi lo stipendio , gira anche negli uffici di Fiat, si sentono voci che l’azienda torinese lo possa proporre tramite referendum forse, per evitare ulteriore cassa integrazione.
L’estate del metalmeccanico italiano è stata dura 2 settimane di CIG e 3 Settimane di Ferie. A settembre girà voce di un'altra settimana e poi?
La crisi dell’auto in Europa è sempre più grave i numeri in Italia dicono di un 2012 da 1,6 mln di auto contro i 2,4 mln del 2007. Fiat ha bloccato ogni investimento fino a dicembre 2013. Le auto che si vendono sono sempre le stesse e fra 10 giorni arriva la 500 L ,ma è prodotta in Serbia.
Partendo dal presupposto che gli unici mercati che tirano per Fiat sono Brasile e Usa, mentre è appena partito l’attacco alla Cina con 40 anni di ritardo , L’ Europa ormai è un fanalino che non interessa e non merita investimenti. La riduzione dell’orario rientra sempre nell’ottica del risparmio,ma non si sente mai la proposta alternativa tipo che se si fa utile si danno 1500 euro a tutti i dipendenti, che i dividendi saranno trattenuti per fare investimenti, che gli italiani potranno contribuire a far crescere il brand all’estero e che saranno rivisti tutti i ruoli compresi i dirigenziali con tagli di benefit e bonus a coloro che non raggiungono obbiettivi, che lo stipendio di Marchionne e Montezemolo ( ma cosa fa quell’uomo in azienda? ) possa scendere di 2 mln per migliorare i conti ecc ecc.
La vera rivoluzione è l’innovamento. Produrre Punto e Panda 1.2 benzina o diesel fa fare auto ,ma vivi per poco. Serve specializzarsi in nuovi prodotti Minicar ( stile Smart), elettriche, ibride, low cost altrimenti la pressione di Koreane e Tedesche sarà sempre più dura.




Caso ILVA, solito casino all’italiana.

In attesa che oggi i ministri Passera e Clivi avanzino una proposta di mediazione, si e' appreso che sara' discusso il 28 agosto ''l'incidente di esecuzione'' proposto dall'Ilva per far dichiarare al tribunale di Taranto l'incompetenza funzionale del gip Patrizia Todisco. Il 10 e l' 11 agosto il gip aveva ordinato all'Ilva di fermare gli impianti dell' area a caldo sotto sequestro da fine luglio e ha estromesso Ferrante, presidente dell'Ilva, dall'incarico di ''custode'' ritenendolo incompatibile. Gli avvocati dell'Ilva hanno fatto appello contro le due ordinanze. Se ne discuterà in tribunale il prossimo 18 settembre. Le ordinanze sono ritenute dall'Ilva ''abnormi'' e frutto di ''usurpazione dei poteri'' propri del tribunale del Riesame, che il 7 agosto ha pero' confermato il sequestro consentendo l'utilizzo degli impianti solo in funzione dell' eliminazione dei pericoli per salute e ambiente. (www.lastampa.it)
Il caso Ilva è il solito pasticcio all’italiana, fino a 1 mese fa nessuno a Taranto, in Puglia ed a Roma sapeva che la zona è una delle più inquinate d’Italia.
Presidenti di Regione, sindaci ed ministri, vivevano nell’oscurità più assoluto di come un acciaieria scaricasse acque inquinate in mare senza filtri.
Ovvio in Italia funziona cosi. Un paio di tangenti e qualche piacere elettorale ritardano le indagini per anni.
Adesso giustamente per tutti i lavoratori coinvolti si tratterrà di perdere il posto di lavoro, di rischiare la chiusura di un grosso polo industriale, ma c’è qualcuno che pagherà per tutto questo?
Come si fa a pensare ad uno piano industriale per questo paese , quando non c’è una regola che viene rispettata, come per esempio il rigassificatore di Bari di BP che dopo 10 anni di richieste di permessi era ancora in fase di approvazione, mentre in Galles avevano già iniziato a lavorare da 4 anni pur avendo fatto domanda come a Bari nel 2002?
Nessuna politica industriale può essere applicata, nessun articolo 18 cambiato e tantomeno rilanciare poli in crisi , perché non vi è giustizia e serietà nelle amministrazioni pubbliche che gestiscono quelle zone. L’italia ha potenzialmente delle zone ad alto contenuto tecnologico e con dei prodotti capaci di far rialzare la testa alla nazione, ma senza imprenditori seri e politica non corrotta niente può essere cambiato.
Ilva è solo un esempio degli ultimi anni, dopo Porto Marghera, Vado ligure, il porto di Gioa tauro e Genova,  le aree di Mirafiori a Torino, ex Brera A Milano , Prato per il tessile, Verona per il Pharma, la Sardegna per il metallurgico,  aziende come Parmalat, ecc ecc.
Gli stranieri intanto aspettano ulteriori offerte per comprare a basso prezzo quello che per noi sarebbe lavoro, entrate fiscali e stimolo economico per la ripartenza.
Le colpe sono di tutti: imprenditori e politica. I primi perché sanno vivere solo nell’ozio, non investono, non capiscono i mercati ed accontentano solo gli azionisti. I secondi perché dopo aver venduto anima e fondo schiena ai potenti di turno oggi se ne lavano le mani, per poi essere riciclati alle prossime elezioni.
Spero che lavoratori e cittadini dei luoghi in crisi sappiano usare il cervello e cacciare chi li ha ridotti cosi, autogestire alcune situazioni in crisi e ripartire alla grande per dare un futuro a loro ed al paese.

Crollano i consumi,ma i prezzi no!

In Italia una notte in hotel parte da 64 euro contro i 36 della Grecia e i 29 della Spagna. Intanto la vacanza diventa sempre più corta e last minute. E diversi sono anche i protagonisti principali: sempre meno tedeschi e americani, sempre più russi.

Per la Federalberghi 6 italiani su 10 resteranno a casa e le partenze sono crollate del 29,5% rispetto al 2011. Se l’anno scorso erano pronti a settimane di mare e montagna 21,9 milioni di connazionali, questo agosto lasceranno la propria casa solo in 15,4 milioni. Il giro d’affari complessivo dell’estate è sotto del 22%. Dopo le contrazioni di giugno (-21,5%) e di luglio (-13%), non ci si aspetta un settembre migliore (- 27,7%).

Questi sono gli articoli di questi giorni sui giornali , una fotografia degna di nota per cosa sta succedendo nel bel paese, luogo in cui dal 2002 c’è stata una finta inflazione del 1.5 %,ma i prezzi di alcuni beni sono raddoppiati.

L’idea che tutti potessero consumare, che ognuno di noi potesse permettersi un auto, jeans da 200 euro, una casa e l’Iphone con un reddito da 1100 euro mese …era possibile!

Oggi i tempi sono cambiati, molti han fatto i soldi, altri han fatto i debiti….entrambi stanno iniziando a pensare che forse era meglio viaggiare più lentamente ,ma più a lungo che fare una corsa sparata verso una recessione che durerà anni.

I consumatori, si sono fatti abbindolare da coloro che promettevano presiti e carte di credito revolver, sconti e buoni per comprare ogni bene inutile o doppio. Nessuno si faceva più domande del tipo..ma ci rendiamo conto che una polo a 90 euro vuol dire 180 .000 Lire? Che un’entrata in discoteca a 30 euro vuol dire 60.000 lire? Che una Punto Fiat a 18.000 euro vuol dire 36 mln di lire?

Nessuno, tutti compravano, faceva 20 giorni di ferie con aereo e All inclusive tanto poi per le rate serviva solo un anno…

Arriviamo poi ai venditori, che hanno preso l’onda lunga dell’ignoranza consumistica, alzato prezzi e quindi margini del 80/90 %, ed adesso si consolano con saldi del 70% e cali di vendita del 30 %.

Vendere certi beni a prezzi impossibili succede solo in Italia. Scarpe da ginnastica a 200 euro, Cellulari a 600 euro ( mezza mensilità media), case da 100 mq in periferia a 340.000 euro? In Usa, Francia, Germania le stesse cose a quei prezzi non si vendono. Una Polo uguale in Usa costa 50 euro in meno, Un hotel in Spagna 30 euro in meno, una casa a Berlino….100.000 euro in meno ed hanno redditi almeno 70% più alti dei nostri..

Nel 2012 è iniziata la flessione e su alcune cose si vedono segnali. Le auto rispetto al 2008 costano il 20/30 % in meno. Case almeno -10%, Saldi a gogo tutto l’anno e pacchetti vacanze scontati.

Il discorso dell’italiano medio è che credeva di fare il tedesco, spendere come un inglese e viaggiare come un giapponese…. ma aveva un reddito medio di 1500 euro

Il tempo è la migliore cura, chi prima riuscirà a capirlo si salverà, abbasserà il margine, ma venderà e offrirà servizi che con il passa parola aumenteranno le vendite, chi cerca ancora di fregare le persone che si tenga la casa, la macchina, la camicia…

E noi consumatori, facciamoci furbi, non cadiamo nella trappola che moriremo tutti, ma cerchiamo di comprare dove offrono la migliore qualità prezzo , dove il servizio incluso è di livello superiore e dove chi sa fare il proprio mestiere è premiato.

Un anno è passato. 365 giorni di cambiamenti


E’ passato un anno da quando ho aperto questo blog ed ho iniziato a scrivere ed informare chi ha gentilmente voluto seguirmi , sono passati 365 giorni, tutti molto caldi, alcuni roventi ,le nostre vite sono cambiate, i paesi sono cambiati e con molto probabilità daranno anni lunghi , sperando solo che siano capaci da dare veramente una svolta.

Francia, Spagna, Italia, Grecia non hanno più gli stessi governi. Lo spread è salito e sceso come le montagne russe, le tasse si sono alzate del 10 % e il 29 % delle persone in Italia quest’anno non farà le vacanze.

Si è cambiato e si cambierà ancora perché dopo aver visto per pochi secondi in primavera la fine dell’area euro, oggi sembra che questa possibilità sia svanita, rimarremo tutti sotto la bandiera blu a stelle,ma con nuove regole che vedranno molti sacrifici.

L’Euro rimarrà la moneta anche se andrà a 2 velocità una per i paesi del nord l’altra del sud, e con questo sistema noi che apparteniamo a quelli più deboli dovremo fare grossi sacrifici per vivere con i migliori. Questa crisi ci sta facendo pagare i danni del passato, 30 anni senza politica, 30 senza un piano industriale ed energetico, 30 anni di debiti provati e pubblici che ci hanno distrutto. Abbiamo vissuto con una ricchezza virtuale pensando di fare i tedeschi pur essendo italiani, pensando di comprare a debito vacanze, auto e case ,ma i debiti prima o poi si pagano.

L’Italia ha un potenziale enorme, sarebbe possibile vivere meglio di cosi, servizi migliori, tasse minori e industria avanzata e proiettata verso il futuro. Ma da 365 giorni sembra che i problemi siano sempre gli stessi , politica e società economica non in grado di affrontare queste sfide.

Da 365 giorni i richiami ad una rivoluzione in Italia sembrano persi nell’etere, le riforme sociali mancano e le tasse aumentano.

Tra un anno vedremo se qualcosa è cambiato, Se questo paese è in grado di tornare ad essere umile , a lavorare e fare sacrifici, a ridurre i prezzi inutili di cellulari, vestiti, auto e case per allinearsi al vero reddito degli italiani.

Tra 6 mesi inoltre partirà la campagna elettorale , vero termometro, se avremo le palle di cambiare e scegliere tutta gente nuova, giovane, laureata e poliglotta avremo qualche possibilità , altrimenti vedremo le stesse facce per altri 5 anni, altre problemi per 5 anni, altre trasmissioni tv per 5 anni.

ITALY WORK IN PROGRESS ha 1 anno di vita, ma sarà sempre presente nel commentare gli eventi socio-economici italiani e degli altri paesi che convivono con noi questa crisi , perché solo idee nuove possono curare difetti vecchi.