2013 La crisi continua ?

 Ultimi giorni di questo 2012, sempre che i Maya abbiano sbagliato e dopo il 21 Dicembre la Terra sia ancora abitata da quegli strani esseri che camminano su 2 zampe, inquinano e cercano di uscire da una crisi che loro stessi hanno creato  e con la quale convivono ormai da 5 anni.
Il 2012 è stato un anno intenso , basato su paure rientrate ( vedi La Grecia fuori dall’euro, La Guerra in Iran e la grande depressione) e su alcune realizzate ( tasso di disoccupazione in EU del 10 %, perdita dei welfare, fine della politica in molti paesi come Italia e Grecia). E’ stato un anno capace di dare una svolta a certe idee e sistemi radicati nel pensiero occidentale, della paura di debiti ormai troppo grossi per essere onorati e di politiche economiche sempre più restrittive.
Il 2013 che si sta affacciando in fin dei conti incute timore, e gli appuntamenti che lo caratterizzeranno saranno :
1.     Debito USA e Fiscal Cliff
2.     Mercato delle Commodities
3.     Debiti Mercati UE e Extra UE e PIL
4.     Elezioni politiche in Italia e Germania
5.     Mercati BRICS
6.     Green economy

1)    Debito USA e Fiscal Cliff: Il debito Usa veleggia oltre i 16 trilioni di USD e a breve il congresso dovrà decidere come fare a rientrare. Sicuramente si arriverà al mix Tasse + Tagli per accontentare tutti e non dover ricorrere a cambiare la costituzione Usa, ma questo fermerà almeno a inizio anno il rally delle Borse. Dopo di che in caso di dati macro inferiori ad una crescita del 2/2,5 % ci penserò la cara è vecchia FED inondando i mercati di dollari. Rimane il fatto che i debiti stanno ormai diventando chimere di numeri elettronici che non hanno senso. Tutti sanno che nessuno rientrerà mai. L’unico intervento e non aumentarli troppo. In Usa fermare il debito significa fermare la crescita è manca ancora l’applicazione della riforma sanitaria di Obama da 1000 mld in 10 anni.

2)    Mercato delle Commodities: Oro sceso dopo i massimi 2012. Petrolio a 85 $ a barile possono dare segnali ottimistici, ma mentre la materia gialla salirà ancora a causa della domanda , per il petrolio, la contrazione economica potrebbe far respirare i consumatori e forse le nostre tasche . Tutto dipende anche dalla quotazione del $, in caso di problemi in Europa un suo rialzo è plausibile, altrimenti la Fed cercherà di tenerlo a 1,20/1,15 facendo immissioni di liquidità e comprando tresure a breve.

3)    Debiti Mercati UE e Extra UE e PIL: eccolo il grande problema 2013. Italia, Grecia e Spagna rimangono problemi. Devono tagliare i debiti,ma le riforme attuate sono troppo deboli. Abbattere cifre del genere non è pensabile, se non svendere e privatizzare i gioielli di Stato. I mercati sembra che si siano calmati e non facciano più attenzione al debito in quanto tale. Se l’attacco di attenua si vivrà in stile Usa, altrimenti inizieranno le montagne russe con mercati a doppia cifra negativa. Rimane comunque al situazione di alti tassi pagati che fermano eventuali investimenti in paesi come l’Italia. Per quanto riguarda i Pil nazionali sono ancora tutti in contrazione e nello specifico l’Italia avrà dati pessimi che aleggiano su un -1/-1,5 % perché fino a quando non verrà alleggerita la pressione fiscale i consumi non partiranno. Quello che preoccupa il nostro paese in particolare è la disoccupazione. Grandi gruppi continuano con la CIG e per il prossimo anno non sarebbe strano vedere un 12 % di disoccupati.

4)    Elezioni politiche in Italia e Germania: In Italia la situazione è complessa, una vera maggioranza non esiste, dato che sia PD e PDL non potrebbero governare. A questo punto le pressioni di UE e mercati potrebbero invogliare Mario Monti a tornare in campo per mantenere in vita l’Agenda iniziata 1 anno fa. Meteora impazzita Grillo, il comico genovese e il suo M5S potrebbero portare a casa il 15%,anche se una volta alle urne gli italiani potrebbero scegliere per l’usato sicuro. La dove Monti non decidesse di entrare nella bagarre politica , ci penseranno i mercati a farlo rientrare dalla finestra per non lasciare il paese con un vuoto politico. Germania,la Merckel rischia la poltrona, Pirati e socialisti non amano il suo spirito da crocerossina nei confronti di Grecia e dell’Italia. Se la Germania perdesse potere l’asse Germanico debole darebbe vita facile alle colombe europee e a Mario Draghi che negli ultimi colpi del 2012 ha dato il via all’Unione Bancaria Europea, che dovrebbe prevenire eventuali mosse azzardate di alcuni istituti e soprattutto cercare di armonizzare i Tier core delle banche.

5)    Mercati BRICS : Cina in rallentamento a causa della crisi mondiale ma sempre in crescita del 7/8 % , e Brasile che corre,ma dovrà rallentare perché i redditi interni per ora non si allineano alla crescita e all’inflazione che sfiora il 7%. I nuovi mercati su cui puntare rimangono quelli con grossi giacimenti di materie prime : Russia, Australia e Canada, mentre sembra non fermarsi la corsa della Turchia dopo un 2012 da record con Pil a + 10 % e gli indici e i Fondi collegati che hanno performato a +60/70%. I mercati nuovi ormai sono quelli ossia Thailandia, Vietnam, Sud Africa, ossia stati con tasso giovanile elevato, industrie, boom immobiliare e possibilità di ripagare i debiti anche grazie alla svalutazione della moneta.

6)    Green economy: sarà il 2013 l’anno giusto per la Green economy? I soldi per investire sono pochi,ma alcuni paesi come la Cina stanno pensando al futuro con impianti eolici e fotovoltaici enormi. Le auto però a parte le ibride non sembra che vogliano usare tecnologie alternative, forse a causa di un mercato troppo depresso. Per il resto gli stati occidentali dovrebbero risolvere quanto prima il problema rifiuti con % di riciclo vicine al 80 % il prima possibile. Il sentiment soprattutto con la conferma di Obama e che qualcosa di più in Usa si possa fare, in Italia purtroppo c’è ancora troppa ignoranza in merito. Su questo punto Kyoto o non Kyoto c’è da capire che la qualità della vita passa anche dalle innovazioni ed investimenti che possano permettere di vivere l’industria ed i servizi con maggiore focus verso la sustainability. ILVA insegna che il fatturato ed il menefreghismo politico su questo tema non curano poi le malattie.

Le conclusioni sono di un anno difficile, i mercati sembrano rifiatare per l’enorme liquidità immessa che ormai ha fatto saltare i fondamentali di molte quotazioni che non hanno alcun senso. I fondi comprano,ma l’economia reale è differente. Debiti e disoccupazione sembrano portare l’aria di un decennio depressivo stile Giappone negli anni 90. La crisi è iniziata nel 2007 , sono passati 5 anni e le cose sono peggiorate perché le cure al malato sono state fatte con medicine vecchie o peggio dagli stessi dottori che hanno sbagliato diagnosi. La possibilità di vedere un futuro roseo sono poche, ma potrebbero derivare da un dato che nell’oceano della crisi ha una nota positiva, ossia sembra che facendo la spesa , le famiglie stiano più attente a non sprecare, che l’uso di auto si è ridotto del 10 % e che le vendite di bici hanno subito un boom. Un cambio di vita in Occidente è obbligatorio, dato che si è vissuto sopra ogni aspettativa pensando che il debito l’avrebbero pagato i posteri. I debiti si pagano subito perché se no aumentano. Il 2013 concludendo potrebbe essere l’anno spartiacque tra una rivisitazione dello standard di vita del mondo occidentale, sperando che non sia eccessivamente drastico, e il continuo ricorso al debito , medicina utile nell’immediato ,ma dannosa sul lungo.

Berlusconi vs Bersani 2013: Un'Italia praticamente morta

Novembre 2011

Spread a 560 , Napolitano investe Monti con la carica di Senatore a vita per poi diventare presidente del Consiglio.
L’Italia politica aveva fallito. Nessuna fiducia da parte dei mercati , dell’UE e delle istituzioni in quel gruppo incapace di raddrizzare una baracca ormai sempre più collassata su stessa.
Governo tecnico cosi si chiamava il pompiere venuto in soccorso per gestire un incendio che rischiava di trascinarci in un baratro.

Dicembre 2011

La prima foto delle forze politiche in gioco che appoggiano Monti , li vedi bene in quella camera di Montecitorio: Alfano, Casini, Bersani,  coloro che negli ultimi 30 anni sono stati sempre in parlamento , che hanno gestito la Re Pubblica e che ora docili come agnellini, appoggiano il grande Professore dicendo che sono li per il bene del paese.

Dicembre 2012

Ci si prepara per le elezioni 2013. Ma sta arrivando il colpo di Scena…..ritorna Berlusconi. Si presenteranno : Berlusconi, Casini, Bersani, Bossi e Fini
Non è la cronistoria di uno scherzo, Non sono le lezioni del 1996 o del 2001 ,ma la pura verità di un paese che politicamente è morto , e industrialmente è sulla buona via.
Cosa possiamo aspettarci da un paese che in 30 anni ha raddoppiato il debito pubblico, aumentato i pensionati, gli invalidi civili, l’evasione, la corruzione , le tangenti ( pur passando la Tangentopoli), la mafia?
Siamo entrati nell’Euro con la grande Manovra di Prodi che ha messo il cambio 1: 2000 lire, roba da rinchiudere in galera, che se non ci fosse stato Ciampi che piazzo i cambi d’interesse allineati alla Germania, oggi saremo come la Grecia.

Ci si prepara alle elezioni con la legge Porcellum , in modo che tornino in parlamento sempre gli stessi, che non si taglino 1 euro di stipendio, che aumentino le loro pensioni e benefit, che riescano a piazzare fratelli, sorelle e mariti, che riescano a prenderci ancora per il culo.

L’Italia è un paese senza futuro. Non ha nessuna capacità organizzativa e strutturale capace di dar slancio ad un paese che potrebbe ancora essere protagonista nel mercato mondiale ,ma che ogni anno che passa si autodistrugge.

I politici passeranno i prossimi 3 mesi ad insultarsi su quello che gli altri non hanno fatto, non su quello che faranno. Le colpe di tasse tolte e tasse messe non sui tagli o sulle liberalizzazioni e sulle dismissioni statali, sull’Art 18 e non sulle troppe leggi e la pachidermica macchina burocratica.

Purtroppo con le lamentele non si va da nessuna parte, ma vedere un futuro politico ed industriale in Italia è un utopia , chi si può votare? Come si può protestare? Come possiamo cacciarli?  Neanche un governo tecnico imposto dalla BCE è riuscito a resistere alla casta, possiamo riuscire noi con 1 voto all’urna?

Robert Kennedy ed il suo discorso sul PIL

Oggi come post posso solo citare uno dei più grandi politici che gli USa abbiano mai avuto : Robert Kennedy.
Ucciso prima di essere eletto , forse perchè aveva idee talmente rivoluzionarie da non essere capite ed accettate.
In EU non ci si rende conto che non si possono solo guardare i dati di crescita, del PIL, dei debiti per combattere la crisi. Servono anche interventi sociali capaci di non idistruggere lo Stato Sociale e soprattutto non dimenticarsi che la salute, l'aria e la qualita della vita non si misurano con il reddito procapite.
Abbiamo viaggiato 30 anni con l'acceleratore ed adesso non ci capacitiamo che per sopravvivere serve tirare il freno affinchè l'andatura però si normalizzi servirebbero soluzioni più ragionate , sociali e di prospettiva per evitare che da 100 km/h si passi a 0 in pochi secondi, infatti c'è il rischio di sbandare e farsi molto male.

(Robert Kennedy)

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani".

Italia Industriale...ecco la storiella che la la spiega


Un 'Italia che non cresce da 20 anni , che brucia le sue menti migliori e le non le valorizza, zero investimenti ,ma molte parole, burocrazia e tangenti.

Come spiegare il malessere del nostro ormai ex fiore all'occhiello?

Con una storiella.


Una societa’ italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivo’ il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra.Il Top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e istitui’ un Gruppo di Progetto per investigare il problema. Il Gruppo di Progetto scopri’ dopo molte analisi, che i giapponesi avevano sette uomini ai remi ed uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacita’ gestionale: ingaggio’ immediatamente una Societa’ di Consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.Dopo molti mesi di duro lavoro, gli Esperti giunsero ad una conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare. Con il supporto del rapporto degli Esperti e l’avvallo del Gruppo di Progetto, fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra! Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi.Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: “DOBBIAMO AMPLIARE IL SUO AMBITO LAVORATIVO E DARGLI PIU’ RESPONSABILITA’….. “.
L’anno successivo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri!
La societa’ italiana licenzio’ in tronco il rematore a causa degli scarsi risultati e pago’ un bonus al Gruppo di Comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. La Societa’ di Consulenza preparo’ una nuova analisi, dove si dimostro’ che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il MATERIALE usato doveva essere migliorato….Al momento la societa’ italiana e’ impegnata a progettare una nuova canoa….

ILVA, ALCOA e FIAT il futuro ormai è remoto.


Cosa hanno in comune Taranto, Torino e Portovesme o meglio la Sardegna intera? In comune esiste una storia di 30 anni, in cui un paese come l’Italia non ha saputo pensare al futuro, ma solo al presente, ai grandi investimenti per fare piccoli passi. Stato , Sindacati ed imprenditori, vedevano a 6 mesi, mentre in giro per il mondo ( Austria, Germania, Usa, Emirati, Cina, Brasile) guardavano a 10, 20 , 30 anni.
Soldi pubblici girati ad industrie ormai morte affinché continuassero a produrre, senza che fosse chiesto loro un piano industriale, dei conti economici , delle partecipazioni statali, delle garanzie di investimenti e sui prodotti.
Alcoa ha ricevuto 2, 8 mld di Euro in 10 anni. Fiat molti di più. Ilva inquinava, tutti lo sapevano ma nessuno parlava.
Poca visione in tutto come sempre, oggi purtroppo ne subiamo le conseguenze noi tutti, i lavoratori in primis che saranno licenziati e i giovani che non hanno un futuro su cui investire.
C’è da riflettere su come sia impossibile pensare a qualcosa di nuovo perché tutte e tre le situazioni sono simili e non più sopportabili da Stato, Comuni e filiera produttiva. Tutte le società avrebbero bisogno di una rivoluzione.
Quale sarebbe la rivoluzione? Smettere di pensare al vecchio e puntare sul futuro. Il discorso da fare sarebbe semplice : “ voi mi costereste tot in ammortizzatori sociali e perdite, da oggi quei soldi ve li do ma per fare le  seguenti cose e impostarvi un futuro.”
·         Fondi per Le università ( Politecnico di Torino , Cagliari ecc)
·         Nuovi poli della Salute e Istituti di ricerca
·         Fondi Per il turismo ( servizi, ricezione alberghiera, musei)
·         Nuova viabilità ( Metro, Bus ad idrogeno, traghetti)
·         Fondi agricoltura ( Biologica, mais, soia, ecc)
·         Piani energia alternativi ( Eolico, Solare)
·         No discariche ( città al 100% dedicate al riciclaggio e business paralleli)
·         Poli tecnologici ( stile Silicon Valley)
·         No tax area per Start UP
·         Sport e tempo libero ( Grandi competizioni, concerti)
Questo è il futuro, non salvare miniere di carbone, acciaio che costa il 30 % in più che in Cina e produrre 20.000 auto anno con una capacita di 300.000.
5 anni di rivoluzione e poi avremo un paese nuovo , titoli di studio specializzati, un ambiente migliore, debiti energetici diminuiti e soprattutto investimenti redditizi.
Il resto è una storia vista e rivista.

Buttiamoli fuori!!

Dopo la candidatura di Renzi , tutti i giornali accusano il giovane fiorentino  di demagogia. La vera tristezza sarebbe vedere fra 6 mesi queste persone che dopo le apparizioni in TV ci verranno a  chiedere il voto.
Un esempio  è D'Alema che dopo 23 anni in parlamento , in cui ha succhiato soldi e benefit allo Stato , accusa Renzi è forse  una delle migliori barzellette in circolazione.

Non voglio scrivere molto ognuno farà la proprie riflessioni, ma di certo o come paese proviamo a cambiare marcia, persone, idee, oppure non ci lamentiamo ogni giorno senza agire, perché cosi sarà sempre peggio.

Aggiungo solo che alle prossime elezioni si deve votare…cosa? Non lo so ancora ,ma non concediamo a queste iene la possibilità di astenersi, sarebbe un successo per loro ed è quello che si augurano!!


Nome
Cognome
Al Governo per
Guadagno in euro
Beppe
Pisanu
38 anni 88 giorni
5,50 Milioni
Giorgio
La Malfa
38 anni 55 giorni
5,40 Milioni
Mario
Tassone
34 anni 14 giorni
4,89 Milioni
Francesco 
Colucci
33 anni 34 giorni
4,76 Milioni
Filippo
Berselli
29 anni 32 giorni
4,18 Milioni
Altero
Matteoli
29 anni 32 giorni
4,18 Milioni
Pier Ferdinando
Casini
29 anni 32 giorni
4,18 Milioni
Gianfranco
Fini
29 anni 32 giorni
4,18 Milioni
Carlo
Vizzini
28 anni 358 giorni
4,18 Milioni
Luigi
Grillo
25 anni 42 giorni
3,61 Milioni
Domenico
Nania
25 anni 42 giorni
3,61 Milioni
Francesco
Pontone
25 anni 42 giorni
3,61 Milioni
Anna
Finocchiaro
25 anni 42 giorni
3,61 Milioni
Livia
Turco
25 anni 42 giorni
3,61 Milioni
Teresio
Delfino
25 anni 42 giorni
3,61 Milioni
Giuseppe
Calderisi
24 anni 94 giorni
3,49 Milioni
Calogero
Mannino
24 anni 25 giorni
3,45 Milioni
Massimo
D'Alema
23 anni 125 giorni
3,36 Milioni

Disoccupazione: Profondo Rosso

I mesi passano , i dati scendono.


Record del tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che nel mese di luglio è salito al 35,3%, in aumento di 1,3 punti percentuali su giugno e di 7,4 punti su base annua. Lo rileva l'Istat (dati  destagionalizzati e provvisorie). Il ritmo di crescita annuo della disoccupazione giovanile è triplo rispetto a quello complessivo. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 618 mila.

Nel secondo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale  al 33,9%, dal 27,4% del secondo trimestre 2011. Lo rileva sempre l'Istat (dati grezzi). È il tasso più alto, in base a confronti tendenziali, dal secondo trimestre del 1993, inizio delle serie storiche.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) sempre per il secondo trimestre 2012 tocca un picco del 48% per le ragazze del Mezzogiorno.  Il ritmo di crescita annuo della disoccupazione giovanile è triplo rispetto a quello complessivo. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 618 mila.

Sembra questa la più facile battuta per un paese che non cresce da 20 anni e negli ultimi 5 ha conosciuto la vera crisi.

A differenza di altri paese come Uk o Spagna dove la crisi finanziari a l’ha fatta da padrone, qui a parte alcune banche che hanno subito perdite, il vero disastro è l’occupazione.  Ogni mese si perdono posti di lavoro e aumenta quello flessibile soprattutto tra i giovani.

Manca ormai da anni una vera rivoluzione industriale capace di andare incontro ai cambiamenti di mercato. Abbiamo abbandonato la ricerca , regalando anni di brevetti ai paesi Orientali esportando le nostre industrie. Gli imprenditori di terza generazione si sono persi bruciando anni di storia ed impresa , cercando soldi facili nella finanza, non innovando ed inventando prodotti che sapessero far  breccia nei consumatori. Gente come gli Agnelli, Benetton, De Benedetti, Barilla, Cecchi Gori, Amato, Moratti, ecc ecc hanno goduto dei frutti senza creare mai un euro di valore.

Oggi poi la situazione è ancora più grigia ILVA , ALCOA, INDESIT, ecc tutte aziende chiuse. 4000 Posti di lavoro in meno perché la dinamica del soldo , dell’incapacità di manager con master che guadagnano 300 volte un operaio non sanno gestire i cambiamenti e la competizione.

La rivoluzione nel mondo del lavoro si doveva fare 20 anni fa. Puntare su punti di forza di alcune situazione e non sui deboli ( acciaierie in Sardegna e inquinamento a Taranto) , impostare una campagna energetica per dipendere meno dall’estero ( obbiettivo sarebbe stato 20 % da energie alternative) .

Nuove riforme del lavoro, retributive e pensionistiche. Destinare il 4 % del Pil in ricerca per il futuro della : medicina, energia, trasporti, aeronautica , metallurgia.

Oggi abbiamo una generazione perduta, gente di 30 – 40 anni che vivrà in situazione di precarietà e nessuno restituirà soldi, tempo e carriera a queste persone.

Sarà mai possibile che mafia, stato , sindacati e politica riescano a distruggere tutto ?

I Cambiamenti devono partire da situazioni drastiche, ormai abbiamo toccato il fondo adesso serve dare una scossa, noi lavoratori votando solo chi è capace di amministrare e gli imprenditori , che recuperino il coraggio e sappiano chiedere al governo i giusti mezzi ( meno tasse, infrastrutture, agevolazioni)

Fiat Settimana corta da Settembre?

Giornali tedeschi riportano questa notizia che influirà sull’autunno di Opel, marchio che doveva essere nell’orbita Fiat nel 2008 e che ora soffre la crisi dell’auto europea.
Opel in crisi, settimana corta in due stabilimenti tedeschi.L'orario ridotto scatterà da settembre e riguarderà 3500 operai e 3300 impiegati, la cui retribuzione calerà di circa il 6 % rispetto al salario netto. "Ma così garantiamo il posto di lavoro".
L’idea di ridurre la settimana e quindi lo stipendio , gira anche negli uffici di Fiat, si sentono voci che l’azienda torinese lo possa proporre tramite referendum forse, per evitare ulteriore cassa integrazione.
L’estate del metalmeccanico italiano è stata dura 2 settimane di CIG e 3 Settimane di Ferie. A settembre girà voce di un'altra settimana e poi?
La crisi dell’auto in Europa è sempre più grave i numeri in Italia dicono di un 2012 da 1,6 mln di auto contro i 2,4 mln del 2007. Fiat ha bloccato ogni investimento fino a dicembre 2013. Le auto che si vendono sono sempre le stesse e fra 10 giorni arriva la 500 L ,ma è prodotta in Serbia.
Partendo dal presupposto che gli unici mercati che tirano per Fiat sono Brasile e Usa, mentre è appena partito l’attacco alla Cina con 40 anni di ritardo , L’ Europa ormai è un fanalino che non interessa e non merita investimenti. La riduzione dell’orario rientra sempre nell’ottica del risparmio,ma non si sente mai la proposta alternativa tipo che se si fa utile si danno 1500 euro a tutti i dipendenti, che i dividendi saranno trattenuti per fare investimenti, che gli italiani potranno contribuire a far crescere il brand all’estero e che saranno rivisti tutti i ruoli compresi i dirigenziali con tagli di benefit e bonus a coloro che non raggiungono obbiettivi, che lo stipendio di Marchionne e Montezemolo ( ma cosa fa quell’uomo in azienda? ) possa scendere di 2 mln per migliorare i conti ecc ecc.
La vera rivoluzione è l’innovamento. Produrre Punto e Panda 1.2 benzina o diesel fa fare auto ,ma vivi per poco. Serve specializzarsi in nuovi prodotti Minicar ( stile Smart), elettriche, ibride, low cost altrimenti la pressione di Koreane e Tedesche sarà sempre più dura.




Caso ILVA, solito casino all’italiana.

In attesa che oggi i ministri Passera e Clivi avanzino una proposta di mediazione, si e' appreso che sara' discusso il 28 agosto ''l'incidente di esecuzione'' proposto dall'Ilva per far dichiarare al tribunale di Taranto l'incompetenza funzionale del gip Patrizia Todisco. Il 10 e l' 11 agosto il gip aveva ordinato all'Ilva di fermare gli impianti dell' area a caldo sotto sequestro da fine luglio e ha estromesso Ferrante, presidente dell'Ilva, dall'incarico di ''custode'' ritenendolo incompatibile. Gli avvocati dell'Ilva hanno fatto appello contro le due ordinanze. Se ne discuterà in tribunale il prossimo 18 settembre. Le ordinanze sono ritenute dall'Ilva ''abnormi'' e frutto di ''usurpazione dei poteri'' propri del tribunale del Riesame, che il 7 agosto ha pero' confermato il sequestro consentendo l'utilizzo degli impianti solo in funzione dell' eliminazione dei pericoli per salute e ambiente. (www.lastampa.it)
Il caso Ilva è il solito pasticcio all’italiana, fino a 1 mese fa nessuno a Taranto, in Puglia ed a Roma sapeva che la zona è una delle più inquinate d’Italia.
Presidenti di Regione, sindaci ed ministri, vivevano nell’oscurità più assoluto di come un acciaieria scaricasse acque inquinate in mare senza filtri.
Ovvio in Italia funziona cosi. Un paio di tangenti e qualche piacere elettorale ritardano le indagini per anni.
Adesso giustamente per tutti i lavoratori coinvolti si tratterrà di perdere il posto di lavoro, di rischiare la chiusura di un grosso polo industriale, ma c’è qualcuno che pagherà per tutto questo?
Come si fa a pensare ad uno piano industriale per questo paese , quando non c’è una regola che viene rispettata, come per esempio il rigassificatore di Bari di BP che dopo 10 anni di richieste di permessi era ancora in fase di approvazione, mentre in Galles avevano già iniziato a lavorare da 4 anni pur avendo fatto domanda come a Bari nel 2002?
Nessuna politica industriale può essere applicata, nessun articolo 18 cambiato e tantomeno rilanciare poli in crisi , perché non vi è giustizia e serietà nelle amministrazioni pubbliche che gestiscono quelle zone. L’italia ha potenzialmente delle zone ad alto contenuto tecnologico e con dei prodotti capaci di far rialzare la testa alla nazione, ma senza imprenditori seri e politica non corrotta niente può essere cambiato.
Ilva è solo un esempio degli ultimi anni, dopo Porto Marghera, Vado ligure, il porto di Gioa tauro e Genova,  le aree di Mirafiori a Torino, ex Brera A Milano , Prato per il tessile, Verona per il Pharma, la Sardegna per il metallurgico,  aziende come Parmalat, ecc ecc.
Gli stranieri intanto aspettano ulteriori offerte per comprare a basso prezzo quello che per noi sarebbe lavoro, entrate fiscali e stimolo economico per la ripartenza.
Le colpe sono di tutti: imprenditori e politica. I primi perché sanno vivere solo nell’ozio, non investono, non capiscono i mercati ed accontentano solo gli azionisti. I secondi perché dopo aver venduto anima e fondo schiena ai potenti di turno oggi se ne lavano le mani, per poi essere riciclati alle prossime elezioni.
Spero che lavoratori e cittadini dei luoghi in crisi sappiano usare il cervello e cacciare chi li ha ridotti cosi, autogestire alcune situazioni in crisi e ripartire alla grande per dare un futuro a loro ed al paese.

Crollano i consumi,ma i prezzi no!

In Italia una notte in hotel parte da 64 euro contro i 36 della Grecia e i 29 della Spagna. Intanto la vacanza diventa sempre più corta e last minute. E diversi sono anche i protagonisti principali: sempre meno tedeschi e americani, sempre più russi.

Per la Federalberghi 6 italiani su 10 resteranno a casa e le partenze sono crollate del 29,5% rispetto al 2011. Se l’anno scorso erano pronti a settimane di mare e montagna 21,9 milioni di connazionali, questo agosto lasceranno la propria casa solo in 15,4 milioni. Il giro d’affari complessivo dell’estate è sotto del 22%. Dopo le contrazioni di giugno (-21,5%) e di luglio (-13%), non ci si aspetta un settembre migliore (- 27,7%).

Questi sono gli articoli di questi giorni sui giornali , una fotografia degna di nota per cosa sta succedendo nel bel paese, luogo in cui dal 2002 c’è stata una finta inflazione del 1.5 %,ma i prezzi di alcuni beni sono raddoppiati.

L’idea che tutti potessero consumare, che ognuno di noi potesse permettersi un auto, jeans da 200 euro, una casa e l’Iphone con un reddito da 1100 euro mese …era possibile!

Oggi i tempi sono cambiati, molti han fatto i soldi, altri han fatto i debiti….entrambi stanno iniziando a pensare che forse era meglio viaggiare più lentamente ,ma più a lungo che fare una corsa sparata verso una recessione che durerà anni.

I consumatori, si sono fatti abbindolare da coloro che promettevano presiti e carte di credito revolver, sconti e buoni per comprare ogni bene inutile o doppio. Nessuno si faceva più domande del tipo..ma ci rendiamo conto che una polo a 90 euro vuol dire 180 .000 Lire? Che un’entrata in discoteca a 30 euro vuol dire 60.000 lire? Che una Punto Fiat a 18.000 euro vuol dire 36 mln di lire?

Nessuno, tutti compravano, faceva 20 giorni di ferie con aereo e All inclusive tanto poi per le rate serviva solo un anno…

Arriviamo poi ai venditori, che hanno preso l’onda lunga dell’ignoranza consumistica, alzato prezzi e quindi margini del 80/90 %, ed adesso si consolano con saldi del 70% e cali di vendita del 30 %.

Vendere certi beni a prezzi impossibili succede solo in Italia. Scarpe da ginnastica a 200 euro, Cellulari a 600 euro ( mezza mensilità media), case da 100 mq in periferia a 340.000 euro? In Usa, Francia, Germania le stesse cose a quei prezzi non si vendono. Una Polo uguale in Usa costa 50 euro in meno, Un hotel in Spagna 30 euro in meno, una casa a Berlino….100.000 euro in meno ed hanno redditi almeno 70% più alti dei nostri..

Nel 2012 è iniziata la flessione e su alcune cose si vedono segnali. Le auto rispetto al 2008 costano il 20/30 % in meno. Case almeno -10%, Saldi a gogo tutto l’anno e pacchetti vacanze scontati.

Il discorso dell’italiano medio è che credeva di fare il tedesco, spendere come un inglese e viaggiare come un giapponese…. ma aveva un reddito medio di 1500 euro

Il tempo è la migliore cura, chi prima riuscirà a capirlo si salverà, abbasserà il margine, ma venderà e offrirà servizi che con il passa parola aumenteranno le vendite, chi cerca ancora di fregare le persone che si tenga la casa, la macchina, la camicia…

E noi consumatori, facciamoci furbi, non cadiamo nella trappola che moriremo tutti, ma cerchiamo di comprare dove offrono la migliore qualità prezzo , dove il servizio incluso è di livello superiore e dove chi sa fare il proprio mestiere è premiato.