Palermo nevicata storica ad AGOSTO


30/09/2011
Palermo - Assegnato dalla Provincia di Palermo al servizio di Protezione civile, il dipendente, Salvatore Di Grazia, ha chiesto e ottenuto dall'amministrazione il pagamento di 42 ore e mezzo di straordinario (più 3 di lavoro notturno) per lo spalamento della neve, attività svolta a partire da aprile scorso, quando la temperatura minima registrata era di 10 gradi, fino ad agosto.
Secondo quanto scrive Repubblica, Di Grazia aveva chiesto il pagamento di 415 ore di straordinario, 200 delle quali per il solo mese di agosto, ma gliene sono state accordate soltanto 42 e mezzo. Lo scorso anno, invece, sempre nel periodo estivo, il dipendente aveva ottenuto il pagamento di 117 ore.( http://www.edizionioggi.it/cronaca)


In un paese che cerca disperatamente di tagliare i costi superflui e migliorare l’evasione, il clientelismo e la corruzione …beh in questo paese si pagano 42 ORE PER SPALARE NEVE A PALERMO AD AGOSTO!!!!
Purtroppo la notizia è vera, purtroppo la Sicilia ha 24.000 dipendenti pubblici contro gli 8.000 della Lombardia, spende 100 euro per ogni analisi clinica ematologica contro una media di 8 euro della Lomabardia.

Non è questione di politica o di ideologie, ma il Federalismo cosi come avviene nei più strutturati paesi occidentali (Germania, Usa, Svizzera, Austria) è un obbligo per l’Italia. Ogni regione anche quelle a statuto speciale , devono iniziare a prendersi le proprie responsabilità.
C’è bisogno di un’involuzione del sistema, ogni cittadino ed ogni governante deve essere responsabile davanti alla società per quello che spreca, risparmia ed investe.
Chi gestisce meglio la “res pubblica” potrà dare migliori servizi, per gli altri li aspettano tempi duri!!!!

Paese Precario


L’Italia è un paese alla continua ricerca di 2 tesori : il primo come ridurre il debito , il secondo come poter crescere .
Sul debito abbiamo speso già molte parole cosi come sulla crescita e su questi temi penso che nei prossimi mesi avremmo modo di poter ritornare,ma oggi ci concentriamo su una situazione che continua a peggiorare l’intero sistema Italiano: Il lavoro
Il discorso attuale che non viene mai considerato è il sistema lavoro ossia la possibilità di avercelo un lavoro in primis, poi mantenerlo e in ultimo poter vivere di esso.
Le riforme fatte da Bianchi non penso avessero il desiderio di farci cadere in questo baratro dove il 25 % dei under 25 è senza lavoro e se si considerasse chi lavora a tempo determinato con contratti a 1 mese , beh forse saliremmo a 30%.
Inoltre chi ha un lavoro , magari in grosse società , laurea, 2 lingue ed 1 master guadagna 1400 euro al mese.
Le società e lo stato hanno permesso con troppa facilità di abusare di questi vincoli contrattuali per assumere con opzioni scandalose ( stage e prove sono giuste , ma non per 3 anni consecutive) e non intervenendo sui salari andando a modificare la tassazione e liberalizzando le contrattazioni singole tra aziende e dipendente.
Si deve tornare a capire che per crescere bisogna consumare ed investire, ma per spendere bisogna avere!
Inutile pensare che giovani precari possano comprare casa con 600 euro al mese, e giovani in gamba dedicare parte del loro tempo alla carriera con 1300 euro al mese , la dove in Francia ed in Germania sei retribuito 2200/2500 euro al mese.
Si deve intervenire a questo punto su regole e incentivi:

• Minor tassazione del lavoro dipendente
• % degli utili distribuiti tra i dipendenti
• Regole su contratti a tempo determinato
• Incentivi fiscali per le aziende
• Incentivi fiscali per chi spende in formazione
• Prestiti bancari a lavoratori con interessi bassi
• Maggiore presenza di aziende private nell’università
• Scuole di formazione per lavori tecnici
• Agevolazioni per gli spostamenti ( extra per affitto, spese di trasporto)
• Corsi di lingue pagati dalle aziende

No agli inceneritori …. allora datevi da fare.


Anno 2013 partirà il nuovo inceneritore del Gerbido a Torino e si parla già di quello di Settimo torinese che dovrebbe essere attivo dal 2016.
Subito è scoppiata la protesta dei cittadini , che comunemente a quanto succede in Italia dicono sempre NO a tutto.
A questo punto cerchiamo di capire una cosa. La regola ( che dovrebbe anche valere per esempi per Napoli) è che ognuno si tiene l’immondizia che produce. Il piccolo particolare è che la città di Torino effettua una raccolta differenziata solo del 42 % , con alcuni quartieri che toccano il 22 % !!!!! Contro una provincia più attenta che arriva al 60%


La media è del 50% ,ma il restante deve essere smaltito è qui scatta il bisogno di un inceneritore.
Se Cittadini e comuni non riescono a capire che solo migliorando la divisione dei rifiuti possiamo evitare di respirare i fumi dei rifiuti stessi, il solo protestare e arrabbiarsi non serve assolutamente a nulla.
Un paese civile dovrebbe avere il 90% di riciclata.
Per raggiungere questi target serve un comune che aumenti e migliori la rete di raccolta, un migliore coscienza comune tra i giovani, i negozianti , uffici ecc e soprattutto un incentivo economico nei confronti dei cittadini che si impegnano quotidianamente.

Chi controlla alla pompa?


Sabato scorso è aumentata l’IVA al 21% e tra i tanti beni c ‘è stata anche la Benzina, ma secondo alcuni dati molte pompe e società petrolifere non hanno solo aumentato dell’1 % ,ma approfittando della situazione hanno arrotondato di 4/8 centesimi.
Per capire in quale paese viviamo e come i controlli non vi siano mai ( CODACONS per esempio…?) possiamo vedere insieme alcuni numeri :

Anno 2008 1 Barile di Petrolio 150 $ ( cambio euro /$ 1,6 = Costo al barile 93 euro)
Benzina 2008 : 1, 6 Euro
Anno 2011 Barile Petrolio 84 $ ( cambio euro /$ 1, 35 = Costo Barile 63 Euro)
Benzina 2011 = 1, 65 Euro

Quindi con un calo del 47% del petrolio c’è stato un aumento alla pompa di benzina del 3%!!!!!
Nessuno che fa domande, nessuno che si scandalizza , solo i nostri portafogli che si sgonfiano mese dopo mese, le merci che devono aumentare ed i trasporti che ormai costano sempre di più.
A questo bisogna aggiungere le tasse che lo Stato fa pagare su 1 litro di carburante :

• 0,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935;
• 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
• 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
• 10 lire per il finanziamento dell'alluvione di Firenze del 1966;
• 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
• 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
• 75 lire per il finanziamento del terremoto dell'Irpinia del 1980;
• 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
• 22 lire per il finanziamento della missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996;
• 0,020 Euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
• 0,0073 Euro in attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali[1].
• 0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92[2].

Come se non bastasse l’Iva viene applicata al costo totale del LITRO quindi il 21% delle tasse !!!!!!!!!!
E noi ci chiediamo perché nessuno controlla? Per forza metà specula lo stato metà speculano le compagnie petrolifere..
Dobbiamo incominciare a far capire che non siamo sprovveduti,ma anzi che l’unica soluzione possibile e la protesta verso chi fa sempre finta di nulla!!

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Dopo 2500 anni c'era bisogno di un discorso del genere forse per far tornare un po di senso civico a questo paese.
Governare in maniera retta per far rinascere un paese con delle risorse infinite, capacità di adattamento e senso del dovere......ma a volte ci si siede sulle abitudini!


Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Warren Buffet Tax


Dal nome del miliardario Warren Buffett (foto) che ha denunciato quest’assurdità del sistema fiscale americano: lui paga il 15% di imposte (perché quasi tutti i suoi redditi sono capital gain tassati con quell’aliquota secca) mentre la sua segretaria paga il 35% sul suo reddito da lavoro dipendente. E allora finalmente Obama fa una mossa “populista”. Per finanziare il suo piano di spese per l’occupazione, propone di introdurre una “minimum tax” su tutti coloro che guadagnano più di un milione l’anno. E la intitola a Buffett, secondo americano più ricco nelle classifiche Forbes (dietro il suo amico Bill Gates che peraltro lo sostiene nelle campagne per l’equità fiscale), sfidando i repubblicani a negargli questo gettito. (http://rampini.blogautore.repubblica.it/)

L’America alle prese con un risanamento dei conti galattico, ormai si deve affidare alle soluzioni proposte dai peperoni.
Buffet l’uomo più ricco d’America con 28 mld di $ di patrimonio personale agisce in prima persona e propone una tassa per chi ha questi redditi, che poi redditi veri non sono perché la sua ricchezza è fondata sul possesso di titoli azionarie, bond e partecipazioni tutte tassate come capital gain.
In Italia difficilmente si potrà arrivare ad una sitazione simile anche perché chi ha grossi capitali li porta in svizzera, agisce tramite paradisi fiscali ed evade tutto il possibile.
Ogni tanto servirebbero azioni atte a cambiare questo sistema che tassa con il 44,1 % i cittadini e permette a chi ha 300 mln di azioni di essere tassato al 20%.
Equità fiscale significa prendere a chi ha ,ma sempre in maniera equa. Tasse giuste a mio avviso non dovrebbero superare il 40 % per permettere a tutti di lavorare per portare a casa almeno il 60%.
Il discorso però parte sempre dal solito punto : chi paga in Italia?

Quale futuro per Alfa Romeo?


A Francoforte, il numero uno dello sviluppo prodotto dell'Alfa Romeo, Harald Wester, ha illustrato agli analisti finanziari il nuovo piano di produzione della Casa del Biscione. Rispetto ai programmi illustrati nell'aprile del 2010, i lanci delle nuove vetture e i restyling di quelli esistenti sono slittati in avanti. In particolare, le Alfa Romeo Giulia berlina e station wagon, inizialmente previste per il 2012, non si vedranno prima del 2014: secondo le nostre fonti, la bocciatura - e i conseguenti ritardi - sarebbero attribuiti a Marchionne, evidentemente poco soddisfatto del progetto (http://www.quattroruote.it)



Era il 2003 quando venne annunciato il SUV ALFA,ma l’aria di crisi che veleggiava in FIAT, l’arrivo di Marchionne e la riorganizzazione aziendale posticiparono ogni progetto di alcuni anni.
Quello fu un errore pagato caro da FIAT e ALFA perché in quei anni le maggiori case automobilistiche mondiali ( Nissan, WW, Audi, Mazda, Kia, Honda )incominciarono a lanciare per il grande pubblico questa tipologia di macchine che oggi ormai ha preso una quota di mercato significante.
Fallimenti anche per Brera e GT hanno affossato il marchio del biscione che nel passato aveva sempre entusiasmato che amava le linee sportive e i motori aggressivi, ma forse il piano era quello di puntare su altri cavalli.
Qualcuno però , si vocifera, ha ancora delle idee per ALFA e questo signore si chiama Volkswagen. La casa tedesca che punta a diventare primo costruttore al mondo e che ha appena comprato la Italedesign di Giugiaro alla quale darà poi la direzione dei modelli da lanciare nella sua rete mondiale.
Vendere auto americane con la plancia di Lancia e Fiat può essere un’idea nell’immediato ,ma svendere i tesori di casa propria e non puntare sui cavalli vincenti alla lunga logora..
Presentarsi davanti agli analisti finanziari dicendo per 2 anni non ci saranno modelli a mio giudizio e un segno di resa e che l’affare ha le ore contate con i tedeschi che ringrazieranno.

Multe in base al reddito


Più alto è il reddito dichiarato da chi commette l’infrazione, più sale la sanzione Ne sanno qualcosa i finlandesi:. I cittadini del freddo Paese infatti sin dal 1921 se si imbattono in una pattuglia di poliziotti iniziano a sudare freddo. I poliziotti finlandesi infatti, armati di cellulare, inviano il nominativo dell’automobilista all’ufficio locale delle finanze, che a sua volta inoltra i dati reddituali del guidatore e più alto é il reddito, più salata sarà la sanzione inflitta all’automobilista imprudente. Ammende proporzionate al reddito sono già presenti in Svizzera, Svezia, Germania, Portogallo.In questo modo si colpiscono i redditi dei trasgressori al volante che vengono puniti commisurando la multa, oltre che alla gravità della violazione, ai loro introiti. Così i cittadini di alcuni paesi d’Europa vivono già da anni con il principio della “proporzionalità della multa”.
In un paese ideale sarebbe giusto colpire chi più ha e dispone di mezzi economici superiori , pensandoci è un giusto mezzo retributivo perché se supero il limite di velocità in autostrada fissato ai 130 km/h andando ai 170 km/h oggi pagherei 155 euro ,ma una proposta sensata sarebbe a seconda del reddito dichiarato pagherò la multa esempio :

Reddito 15-30.000 euro = 85 euro
Reddito 31-50.000 euro = 110 euro
Reddito 51-100.000 euro =190 euro
Reddito oltre i 200.000 euro = 230 euro

In Italia il piccolo particolare è che il 90 % della popolazione dichiara meno di 35.000 euro.

A questo punto passerei alla soluzione B ovvero per tipo di autoveicolo , scegliendo voi quale soluzione è migliore: per cv fiscali, per cilindrata , per prezzo ,ma a questo punto sei un italiano medio con 40.000 euro dichiarati ,ma viaggi con un BMW X5 e superi i limiti? Perfetto non preoccuparti la multa non sarà di 85 euro come descritto in tabella ,ma di 190 !!!!
In molti paesi funziona cosi e penso che sia un diritto sacrosanto perché sbagliare è umano ,ma il pagamento deve essere fatto in base ai mezzi posseduti e abbattere cosi quella condizione di superiorità che permette ai più benestanti di parcheggiare in divieto invece che cercare per 2 ore un posto in centro delle nostre città.

FIAT : dal SUV alla TOPOLINO?


FRANCOFORTE (MF-DJ)--"Non e' stata presa alcuna decisione sui modelli da produrre a Mirafiori. Le analisi sono in corso. Entro qualche settimana decideremo". Fiat sta infatti valutando l'andamento del rapporto euro-dollaro e la debolezza dell'economia europea. Lo ha dichiarato l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, a margine del Salone dell'auto di Francoforte, precisando che per il momento non e' escluso che i Suv Alfa e Jeep siano prodotti a Mirafiori come previsto dal precedente accordo con i sindacati.

Inizia in questi giorni il Salone di Francoforte, cattedrale per la presentazione delle nuove auto e dei prototipi più importante d’Europa. Ieri Marchionne ha introdotto la nuova Panda che sarà prodotta da Novembre a Pomigliano dopo aver vinto un referendum per la creazione di Fabbrica Italia e un investimento d 1 mld di euro.
Fiat la madre di tutte le aziende italiane che nell’ultimo mese ha perso il 40 % in borsa , il 3 % del mercato Italiano e 1 % del mercato Europeo mentre gli analisti continuano a tenerla sotto la lente dopo che sono stati annullati gli investimenti allo stabilimento di Mirafiori perché il costo dei SUV che erano programmati , si è scoperto che non avrebbero reso come calcolato in precedenza.
A parte l’errore di calcolo a cui nessuno crede, il discorso di Fiat sembra quello di prendere tempo in Italia per spingere in quei mercati dove Marchionne vuole aumentare le vendite ossia Brasile ed USA.
Il discorso di un Europa sempre meno al centro del mercato dell’auto è possibile, ma è anche vero che altre case continuano a vendere ancora e WW , Mercedes, BMW e Renault non hanno perso come obbiettivo questa zona al contrario hanno puntato su nuovi modelli.
Quello che ha causato problemi a Fiat sono la mancanza di modelli e con la fine degli incentivi vendere solo Punto , 500 e Panda ( con margini bassi) non può tenere su la baracca. Servono nuovi sforzi, Time to Market ridotti ( si parla di Flavia da 6 anni , SUV ALFA da 8 anni) , nuovi motori ecologici, linee accattivanti e prezzi che possano spazzare via la concorrenza, nuovi accordi con aziende per le flotte aziendali, Polizia, esercito ed enti pubblici.
Fiat deve decidere cosa vuol fare dell’Italia, se usarla o investire su di lei il potenziale qui esiste ancora,ma voci di quotazioni su NYSE, trasferimento di sedi di Exor ad Hong Kong, produzione in Messico e Brasile,voci di vendita di Iveco e Alfa romeo, beh questo mi puzza di smantellamento ….

Produttività e Competitività


Il World Economic forum ha appena pubblicato i dati della competitività dei maggiori paesi mondiali.




Come in tutti le classifiche che si rispettino vi sono dei dati che sono calcolati su base solide e in questo caso parliamo di : debito privato , debito pubblico, infrastrutture e crescita di Pil per citare le maggiori.
L’Italia occupa una posizione di rilievo…la 43 .ma PIAZZA!!!! Ma niente paura prima di noi ci sono paesi come : Oman, Porto Rico, Tunisia, Polonia, Barbados!!

Pur con alcuni dubbi riguardo alle classifiche,dato che i numeri devono essere sempre interpretati e non solo visti, devo dire che non è una sorpresa perché un paese che cresce dell’ 0.2 % anno e ha il terzo debito pubblico del mondo , di più non ci si poteva aspettare.
L’Italia con il suo Made in Italy si è come seduta sugli allori pensando che tutto fosse dovuto, avevamo l’intelligenza, le università , la creatività e la velocità nel mutare pelle, ed invece ad oggi siamo pigri, i ragazzi studiano filosofia e lettere moderne senza sapere cosa vogliamo, lo stato non investe in ricerca e innovazione, le società fanno soldi con la finanza con derivati e azioni non investendo sul personale e prodotto.
L’Italia aveva un polo tecnologico pauroso Olivetti ha inventato il PC, Telecom prima società telefonica del mondo, Finmeccanica, Montedison, Comau, e anche in altri settori come l’alimentare, il lusso , la moda, la meccanica di precisione, ma il tempo è la pigrizia hanno distrutto tutto ed oggi siamo in balia di Private equity e manager incompetenti.
Si deve ripartire, usando gli utili delle aziende per premiare i lavoratori e non dare dividendi agli azionisti, bisogna investire in ricerca e prendere i migliori studenti delle università offrendo contratti seri. Lo Stato allo stesso tempo , se non capisce che aumentando il cuneo fiscale impoverisce aziende e dipendenti, che se non crea infrastrutture e diminuisce l’iter amministrativo, se non posiziona manager di livello e licenzia i parassiti peggiorerà la situazione e poi beh se non lo capisce i prossimi anni potremo avere davanti anche Cipro , Montenegro e Vietnam…

Ma quando crescerai?


Ma quando crescerai?
Questa era la tipica frase di vostra madre quando avevate 10 anni , oggi può essere benissimo ripresa per associarla all’italia.
Qui sotto i dati della crescita del PIL italiano negli ultimi 40 anni diviso per decenni e come si può vedere il trend è negativo

Nel decennio 1970-1980 l'Italia è cresciuta ad una media annuale del 3,8%.
Nel decennio 1980-1990 l'Italia è cresciuta ad una media annuale del 2,41%.
Nel decennio 1990-2000 l'Italia è cresciuta ad una media annuale dell'1,59%.
Nel decennio (2000-2010) la crescita annuale media è stata, 0.3%
Da un certo punto di vista questo decennio potrebbe persino non fare testo, a causa del -1,0% del 2008 e del -5,1% del 2009.


In questi giorni si è fatto un gran parlare del deficit e del debito , a questo riguardo guardando la formula Deficit : Debito/ Pil per farlo scendere non si hanno molte possibilità o scende il debito o sale il PIL.
Con la manovra si è provato a fare quello in cui noi italiani siamo i maestri ossia prelevare e aumentare le entrate per poter salvare i bilanci ,ma come sempre la visione non va oltre il 2013 e se si pensa al futuro non abbiamo risposte ai due quesiti precedenti.
Il peso fiscale in Italia con l’ultima manovra dovrebbe passare dal 42,2 % al 44,1 % cioè metà di quello che guadagnate viene rimandato indietro allo Stato. Ha senso tutto ciò la risposta per vostra sorpresa sarebbe SI…..solo nel caso in cui avessi servizi, lavoro ed istruzione adeguata a quello che corrisponde il mio pagamento,ma purtroppo non è cosi.
In questo dibattito non voglio parlare di tasse ma di possibilità per far muovere il dividendo o il divisore della divisione sopra citata.

Diminuire il Debito:

•Taglio delle province ( ad oggi è per via costituzionale, tempo minimo 2 anni)
•Taglio dei parlamentari ( sparito dalla manovra)
•Informatizzazione della Pubblica amministrazione
•Vendita degli immobili che non rendono
•Controllo dei costi della sanità e revisione dei bilanci
•Aumento delle tasse universitarie e miglioramento delle fasce di reddito
•Federalismo fiscale


Aumentare il PIL:

•Nuovi investimenti ed infrastrutture, TAV, Mosè ( Obama lo effettuerà dall’anno prossimo)
•Privatizzare: Enel, Poste, ENI
•Abbassamento dell’Irap e Ires e soldi in busta paga
•Controllo dei costi della catena alimentare ( coltivatore = 1 kg di pesche = 0,4 euro, GDO = 2,4 Euro)
•Prestiti per studenti universitari a tasso o%
•Liberalizzazioni : Notai, Avvocati, Ingegneri, Commercialisti
•Possibilità di aprire un impresa in 1 giorno
•Defiscalizzare la nascita del 1°figlio
•Detassare del 15% aziende che costruiscono asili aziendali
•Liberalizzare la banda larga
•Possibilità di effettuare 2 lavori pagando le tasse ( in Usa si può)
•Diminuzione accise carburante
•Obbligo per le nuove abitazioni di : Pannelli solari, risc.autonomo, tripla classe AAA
•Obbligo della raccolta differenziata al 50 % in tutta Italia

Sanità con il mal di pancia


NAPOLI — Quella migliore è tappezzata di blu ed è la più ambita perché le rotelle sono funzionanti e ci sono pure i braccioli. L’altra, decisamente più spartana, è di colore rosso, ma la tappezzeria è sventrata e manca un bracciolo. Due sedie da ufficio, due seggiulelle, messe gentilmente a disposizione dagli impiegati del pronto soccorso del Cardarelli, per far accomodare i pazienti che arrivano al padiglione delle urgenze del più grande ospedale del Mezzogiorno. E le barelle? Finite, terminate: tutte occupate da pazienti in attesa di essere visitati o ricoverati su letti che non bastano mai per tutti. In tempi di grande crisi bisogna arrangiarsi con quello che passa il convento. Ecco allora spuntare le seggiulelle. Ore 11,30 di lunedì scorso, davanti al padiglione urgenze del Cardarelli, sotto gli occhi di chi scrive e di un altro centinaio di allibiti utenti, si svolgono scenette surreali che sarebbero piaciute a un grande del cinema come Nanni Loy, capace di descrivere i paradossi della nostra città con un occhio tutto sommato benevolo. (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/)

Sembra incredibile eppure è vero, la sanità italiana ancora oggi ha dei buchi neri enormi che continuano ad infangare un servizio che a mio parere è tra i migliori del mondo. Molti dimenticano che abbiamo medici e strutture efficienti ma in molti casi ,la dove manca un controllo serio , dove nessuna responsabilità viene presa ed gli errori puniti allora vige il far west e si presentano situazioni come quella descrtta.
La Sanità italiana ha aumentato di 70 mld i costi dal 2001 al 2008 ,ma se si guardano i servizi offerti ci si rende conto che non sono aumentati in maniera corrispondente, questo perché in molti ospedali nessuno riesce a controllare per cosa sono spesi i soldi. I fallimenti recenti del San Raffaele di Milano ( 1 mld di debiti!!!!) ci fanno capire che se non si permette di far eccellere i poli migliori e intervenire in maniera strutturata con quelli peggiori ( Sanità Pugliese ha un buco da 200 mln !!) si otterranno sempre più disservizi e malasanità.
Mai come oggi abbiamo bisogno di riforme sanitarie serie e tra queste mi sento di proporre le seguenti :

•Centralizzazione dell’ufficio acquisto per i materiali di consumo. Stoccaggio in 2 o 3 centri in Italia e distribuzione con Logistica integrata ( Modello Grandi Multinazionali)
•Informatizzazione per l’emissione via email dei certificati per la Mutua e ricette su tutto il territorio
•Creazione di un sistema informatico per la prenotazione da casa degli esami ( permetterebbe di ridurre i tempi di attesa e annullare le doppie prenotazioni)
•Gestione dei Budget e degli obbiettivi da parte dei dirigenti sanitari con premi in busta paga
•Aumento dei ticket del pronto soccorso per il codice bianco
•Investimenti privati per la ricerca
•Poli sanitari all’avanguardia e cittadelle della salute per aumentare le economie di scala

Vivere a Debito


Negli anni 60 una cambiale significava aver contratto un debito verso qualcuno e il suo mancato pagamento comportava la confisca del bene anche se mancavano solo 2 cambiali.
50 anni dopo il mondo è cambiato, oggi se hai un debito per la macchina, il mutuo per la casa e ti serve l’Iphone puoi chiedere un debito per estinguere quello precedente.
Gli stati mondiali tra cui l’Italia hanno incentivato ed usato loro stessi questo sistema, togliendo quei limiti che permettevano di spendere secondo quanto riuscivano a crescere,ma cosi facendo non tutti sarebbero stati felici; molto più semplice era indebitarsi per compiacere poche persone con mezzi inutili: pensioni a 40 anni , strade mai costruite, fondi per il Mezzogiorno infiniti, assunzioni pubbliche indiscriminate, autostrade gratis, mancanza nel controllo all’evasione fiscale, servizi di trasporto sotto pagati ecc ecc hanno creato il terzo debito mondiale .
Lo Stato come i cittadini sanno che il debito c’è,ma che un cambio dello stile di vita non è necessario , perché qualcuno penserà a come aumentare il debito , le riforme saranno sempre le tesse manfrine, i tagli finti come al solito, le riforme non toccheranno mai le caste e i liberi professionisti, la pubblica amministrazione non risponderà dei soldi che perde.
Il cambio invece ci deve essere per forza, lo scherzo è durato ormai tropo a lungo e da oggi per migliorare la nostra vita e garantire quella futura si deve ragionare cosi :
• Le cose si comprano se si hanno le risorse adeguate
• In pensione vai se hai lavorato
• Le strade si costruiscono ed in tempi ragionevoli
• Le università devono creare e formare lavoratori
• Un servizio deve essere efficiente ed efficace
• Il superfluo si elimina
• L’evasione deve essere punita
• La ricerca è da incentivare
• Libero mercato non vuol dire libero spreco
• Non si vive di politica, si può vivere per la politica

Taglio e cucito


Immaginatevi un giardiniere che entra nel suo giardino e per togliere l’erba che rovina le sue belle composizioni floreali dia fuoco all’erbacce,ed anche ai fiori direte voi..
Ecco questo è quello che quotidianamente sembra succedere in questo paese alla ricerca continua di soldi, risorse e tagli del superfluo per cercare di mettere una pezza ai danni creati da quella banda di simpatici politici negli dagli anni 70 ad oggi.
La visione a medio termine è sempre mancata all’Italia ,ma di questi tempi si rischia di bruciare dei bei giardini per togliere l’erba che cresce qua e la nella penisola. Esistono Atenei, ospedali, enti, società pubbliche, risorse e comuni che sono eccellenze a livello mondiale; allo stesso tempo però a questi si mischiano quelle gramigne che mangiano soldi, assumono il doppio del necessario e speculano sulla mancanza di rigidità finanziaria.
A questo punto la diagnosi che si deve fare per poter migliorare l’Italia è quella di continuare a investire sui MIGLIORI , tagliare gli sprechi dei PEGGIORI e soprattutto per questi ultimi aumentare i controlli affinché possano puntare a raggiungere i primi. Inutile tagliare il 10% forfait su costi e servizi quando ci sono soggetti che producono reddito e lavoro, a quelli bisognerebbe lasciare lo stesso budget e magari spostarsi verso quelli che hanno 24.000 dipendenti pubblici , debiti comunali milionari, aprono corsi di laurea sulla Psicologia canina e pensano che la ricerca e lo sviluppo siano solo un facile modo per ricevere soldi e finanziamenti a perdere.
E’ ora di iniziare a valutare la possibilità di crescere e di dare uno stampo imprenditoriale anche a Comuni, Università, Ministeri, Società ed enti perché solo chi riesce a creare valore e immaginare un futuro per se stesso e per gli altri ha la possibilità di sopravvivere e i tempi in cui si chiedeva senza dare risultati sono finiti.